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3 maggio, Giornata Mondiale della Libertà di Stampa: l’AI ridefinisce i confini dell’informazione…e della verità

Giornata Mondiale della Libertà di Stampa: come l’AI sta cambiando il giornalismo e l’informazione

Un momento di riflessione necessario, oggi più che mai, in un contesto globale segnato da censure, repressioni, racconti di parte e crisi profonde nel mondo dell’informazione. Quest’anno il focus si allarga, investendo uno dei temi più urgenti e controversi: l’impatto dell’intelligenza artificiale sui media e sul giornalismo.

C’è ancora libertà di stampa?

La libertà di stampa non è mai stata un diritto scontato. In molti Paesi è ancora messa a rischio da leggi repressive, pressioni politiche, minacce e controllo dei media. Ma anche nelle democrazie consolidate, la libertà dell’informazione attraversa una stagione difficile: precarietà diffusa nelle redazioni, limitazioni ai contenuti, concentrazioni editoriali, crisi economiche del settore e una crescente sfiducia da parte del pubblico. A ciò si aggiunge una nuova, potente variabile: l’intelligenza artificiale, che sta cambiando il modo in cui le notizie vengono prodotte, selezionate e distribuite. La domanda diventa inevitabile: chi controlla oggi l’informazione? Gli esseri umani, gli algoritmi o poteri più forti che gestiscono gli algoritmi?

Giornalismo e AI: alleanza o sostituzione?

L’AI promette — e in parte già realizza — un’ottimizzazione dei processi redazionali: dalla generazione automatica di testi alla traduzione simultanea, dall’analisi dei big data alla personalizzazione dei contenuti. Ma con essa emergono anche nuove minacce all’autenticità dell’informazione, tra cui manipolazioni visive e di contenuti, diffusione di fake news e filtri algoritmici che decidono cosa, come e chi mostrare.

Un esempio concreto è arrivato a nei giorni scorsi da Il Foglio, che ha deciso di pubblicare, dal 18 marzo per un mese, quattro pagine del quotidiano con il solo supporto di sistemi di intelligenza generativa. Un esperimento, che ha suscitato curiosità ma anche perplessità: è ancora giornalismo se a scrivere non è più una persona? Quali criteri orientano l’AI nella selezione delle notizie e nel tono con cui vengono trattate?

Il futuro del mestiere giornalistico

La trasformazione è in atto. Ma il giornalismo può e deve restare centrale, anche in un’epoca tecnologicamente avanzata. Il valore del lavoro umano — nella verifica delle fonti, nell’interpretazione dei fatti, nella tutela dell’interesse pubblico, nell’approccio e nella sensibilità legata a certe tematiche — è difficile che possa essere replicato da un algoritmo. La sfida sta nel costruire un’alleanza responsabile tra AI e professionisti dell’informazione, dove la tecnologia non sostituisca, ma supporti, amplifichi e rafforzi la qualità del lavoro.

La Giornata Mondiale della Libertà di Stampa 2025 richiama alla responsabilità: quella dei governi, nel garantire ambienti liberi e sicuri per chi fa informazione, quella dei media, nell’investire su trasparenza e pluralismo e quella delle società, nel difendere il diritto ad essere informati in modo corretto, etico e libero da condizionamenti. In un’epoca in cui le frontiere tra vero e falso si fanno più sottili, il giornalismo resta il presidio fondamentale della verità. E la libertà di stampa passa anche dalla capacità di comprendere, governare e non subire l’impatto dell’intelligenza artificiale.

Absolut, agenzia specializzata in ufficio stampa e comunicazione, ribadisce il valore del giornalismo come strumento di libertà e responsabilità collettiva. In un panorama mediatico in continua evoluzione, l’informazione resta un bene pubblico da proteggere, valorizzare e raccontare con competenza ogni giorno. Una sfida che oggi passa anche dalla capacità di integrare l’intelligenza artificiale in modo consapevole, senza rinunciare al rigore, alla verifica e all’indipendenza che da sempre definiscono il giornalismo di qualità.

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