Blog

Chi sono gli art influencer e come cambia il marketing culturale? Intervista a Erica Firpo

By 21 Febbraio 2022 No Comments

L’orientamento ai nuovi espedienti di comunicazione digitale è alla base di un’efficace strategia di marketing culturale. L’evoluzione dei social ha indotto una trasformazione delle strategie di PR, rendendo fondamentale il coinvolgimento di figure abili nella trasmissione di immagini e contenuti per diffondere e rendere virali arte, territori e mete culturali.
Diventa perciò necessaria, per gli operatori turistici, una conoscenza approfondita del fenomeno degli art influencer, con la finalità di costruire progetti di comunicazione virtuosi.

L’art ambassador è una categoria di influencer il cui coinvolgimento, nei processi e nelle strategie di comunicazione digitale, determina interessanti benefici per gli operatori turistici e culturali. La sua area d’interesse è espressa da temi legati all’arte, la cultura e la bellezza. Il suo pubblico è solitamente omogeneo, dimostrando affinità e continuità con i contenuti e le informazioni veicolate.
A seconda che l’art influencer protenda più verso il coinvolgimento romantico o alla speculazione commerciale, la sua figura assume sfumature differenti: quella del mecenate, del promotore o, nei casi più fortunati, dello scopritore di talenti.

Il coinvolgimento degli art ambassador da parte degli operatori turistici e culturali favorisce la formazione di un network, sviluppando processi di creazione e circolazione di informazioni e conoscenze inediti. Secondo il team di Absolut eventi&comunicazione – che da alcuni anni segue progetti di marketing territoriale e artistico – una campagna di influencer marketing assicura alle mete turistiche e alla cultura una comunicazione flessibile, contaminata e autentica, che trae spunti ed espedienti dai social media expert coinvolti.

Per approfondire la figura dell’art influencer e comprenderne le ragioni per il suo inserimento nei progetti di comunicazione, abbiamo posto alcune domande a Erica Firpo (@ericafirpo), giornalista e influencer, autrice per Fathom, Meridian, Forbes Travel, The Guardian, The Telegraph. È stata la voce di Roma per BBC Travel, comunicando con un profilo Twitter e Instagram di oltre 1 milione di seguaci. È stata inserita da la Repubblica tra i primi otto influencer nel campo dei media digitali italiani, nonché tra i primi dieci pionieri di Instagram.

L’impegno civico e culturale, da un lato, e il desiderio di essere associati a beni artistici e di raggiungere un certo status, dall’altro, contraddistingue gli art ambassador. Ma quali sono le reali caratteristiche di queste figure? Come si distingue il personal branding di chi promuove cultura e bellezza?
ERICA FIRPO: Esistono, a mio parere, solo due caratteristiche per distinguere un art ambassador: la passione per l’arte – un’opera, un’epoca, una corrente – e la passione per la condivisione e l’interazione con altre persone, mediante i social network, tramite visite o attraverso la scrittura. Se un ambassador si occupa esclusivamente del suo personal branding, non è un vero art ambassador.

In un’epoca in cui essere popolari è un desiderio comune, i social possono offrire una tessera vip, con buona pace dei contenuti delle mostre e dei prodotti culturali. Come si riconosce un influencer ispirato da un utente unicamente interessato al guadagno? Quali benefici è possibile trarre da chi è sinceramente interessato alla promozione culturale?
ERICA FIRPO: Il bravo influencer riesce a celare l’interesse al solo guadagno, promuovendo con sincerità prodotti culturali o eventi. Quando un social guru si dedica alla trasmissione del patrimonio culturale, ha interesse nella promozione continua e costante. In sostanza, svolge il ruolo di titolare della squadra, rivolgendo la propria prospettiva al lungo periodo, mettendo al primo posto gli interessi dei beni culturali.

Qual è il ruolo del social media marketing per gli operatori turistici e culturali? Quali i benefici che ne possono trarre?
ERICA FIRPO: Il ruolo dell’applicazione delle nuove forme di comunicazione digitale alla cultura, di cui personalmente mi occupo da alcuni anni, è di far vivere l’esperienza museale e artistica sia virtualmente che fisicamente a quanti più utenti possibile; aprire le porte alle collezioni che sono state trascurate; creare un dibattito pubblico sul ruolo dell’arte; ispirare i visitatori e i turisti.
Quando gli operatori ricorrono all’influencer marketing possono contare su una pubblicità estesa e virale, maggiore interazione, maggiore visibilità anche da parte di chi non appartiene alla rete degli appassionati.

Come cambia l’esperienza estetica con l’ingresso nel digitale: l’arte è valorizzata dalla tecnologia? È realmente più semplice usufruire del prodotto culturale? La bellezza può essere trasmessa attraverso uno schermo?
ERICA FIRPO: Arte e tecnologia vanno di pari passo: l’arte è tecnologia! La bellezza è già stata trasmessa attraverso la tela, la fotografia e adesso anche mediante uno schermo: questa è semplicemente espressione dell’evoluzione e dell’innovazione.

Quali sono le prospettive future del marketing culturale?
ERICA FIRPO: Difficile fare previsioni. Personalmente auspico maggior interazione e più coinvolgimento. Probabilmente sarà la gamification il futuro del settore turistico e culturale.

Leave a Reply