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Da Marina Abramović e Ulay, a Luigi Ontani e Vincenzo Agnetti, al MAMbo una sezione dedicata alle performance degli anni ’60 e ’70

By 4 Febbraio 2022 No Comments

Presentata alla stampa la nuova sezione della collezione permanente “Rilevamenti d’archivio. Le Settimane Internazionali della Performance e gli anni ’60 e ’70 a Bologna e in Emilia-Romagna” del MAMbo, il Museo d’Arte Moderna di Bologna.

Immagini, documenti e filmati provenienti dagli archivi di istituzioni pubbliche e raccolte private raccontano le Settimane Internazionali della Performance – tenutesi a Bologna tra il 1977 e il 1982 – e un ricco panorama di fenomeni creativi che caratterizzò l’intera Emilia-Romagna tra gli anni ’60 e ’70. La sezione completamente nuova all’interno del percorso delle collezioni del MAMbo è curata da Uliana Zanetti, responsabile del Coordinamento attività espositive e collezione, con la partecipazione di Absolut eventi&comunicazione come general contractor.

Il nuovo percorso espositivo – l’allestimento è curato dallo studio Pierluigi Molteni Architetti e realizzato da Henoto – si sviluppa come una sequenza cronologica suddivisa in diciotto capitoli, partendo dalle prime esperienze di carattere performativo realizzate negli ’60 a Palazzo Bentivoglio, tra cui le sperimentazioni di Luigi Ontani, uno degli artisti italiani più affermati a livello internazionale. Ma anche le performance ospitate negli anni ’70 dalle gallerie bolognesi in occasione di ArteFiera: tra queste la più memorabile è ‘Relazione nel tempo’ di Marina Abramović e Ulay.
C’è anche Pier Paolo Pasolini, protagonista alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna della seconda esecuzione di ‘Intellettuale’ di Fabio Mauri, oltre a Takako Saito e Hermann Nitsch ospitati a Cavriago nella sede della casa editrice Pari&Dispari.

Il racconto entra nel vivo con le tappe dedicate alle sei edizioni Settimane Internazionali della Performance, tra le manifestazioni più conosciute e studiate fra quelle realizzate al museo, sia per la presenza di artisti già famosi o destinati ad avere un’ampia notorietà internazionale in seguito, sia per le realizzazioni suscitate da alcune delle performance realizzate.

La sezione, presentata con una conferenza stampa venerdì 4 febbraio, è la prima iniziativa a carattere espositivo realizzata con il contributo finanziario e operativo del Trust per l’Arte Contemporanea, un fondo che ha come attuali disponenti BolognaFiere, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, e come donatore principale il Gruppo Unipol.

Scopo del Trust è quello di contribuire al posizionamento della città di Bologna come una delle capitali del contemporaneo inteso in tutte le sue diverse espressioni, rafforzando, in questo caso, il ruolo del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna e dell’Area Arte Moderna e Contemporanea dell’Istituzione Bologna Musei.
Con questo strumento, non comune nel panorama italiano, sarà possibile realizzare il sostegno ad attività di rilevanza sociale in maniera trasparente e indipendente da condizionamenti esterni.
Al Trust possono inoltre aderire ulteriori donatori che intendono impegnarsi direttamente per sostenere e valorizzare ulteriormente i suoi scopi.

Alla conferenza stampa del 4 febbraio sono intervenuti, tra gli altri, il sindaco di Bologna Matteo Lepore, il consigliere di amministrazione di Istituzione Bologna Musei Annapaola Tonelli, il direttore di Istituzione Bologna Musei Maurizio Ferretti e il direttore della Business Unit Cultura di BolognaFiere Marco Momoli.

Informazioni generali:
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
via Don Minzoni 14 | 40121 Bologna
tel. +39 051 6496611
www.mambo-bologna.org

Orari di apertura:
martedì e mercoledì h 14-19
giovedì h 14-20
venerdì, sabato, domenica e festivi h 10-19
chiuso lunedì non festivi

Ingresso:
intero 6 euro, ridotto 4 euro

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