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Social e web ai tempi del covid

Ci siamo trasferiti on line? No, ma web e social ci stanno cambiando la vita. Sta a noi farla cambiare in meglio.

«Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo… È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità.» rivela Morfeus a Neo in un uno dei momenti topici del film culto dei 1999 scritto e diretto dalle sorelle Wachowski.

Dopo 14 mesi di “iper-connessione”, a più di qualcuno sarà sorto il dubbio che quell’universo distopico possa diventare la nostra quotidianità. Ma a ben vedere, anziché renderci soggetti in balia della rete, questa condizione emergenziale ci ha costretti a riflettere su modi, strumenti e opportunità offerti dal web e dai social.

Secondo il Global Digital Report la dieta mediatica degli italiani è sempre più digitale. Nel 2020, complice la pandemia da coronavirus, in Italia cresce la centralità di internet: 1 milione di italiani si è collegato per la prima volta al web (+2,2%), per oltre 50 milioni di utenti in totale.

Incremento ancora maggiore sul fronte social con più di 2 milioni di nuovi iscritti (+ 6 % circa) per complessivi 41 milioni.

Altro dato di sicuro rilievo è la durata della nostra permanenza online con una media di 6 ore al giorno ciascuno trascorse su internet, di cui 2 sui social. D’altra parte le piattaforme di socializzazione digitale sono sempre più spesso usate anche per motivi di lavoro e di studio, oltre che per assolvere a esigenze di intrattenimento, comunicazione e informazione. E, se non avessimo avuto la rete e i social media, quest’ultimo anno sarebbe stato sicuramente molto più difficile.

Un esempio in positivo ci viene dalla serie di iniziative portate avanti sul piano culturale. Molti musei e biblioteche hanno trasferito mostre, eventi e appuntamenti sui social media e online. E anche la Pubblica Amministrazione ha fatto uno sforzo importante in questa direzione. Per esempio, l’Osservatorio per la qualità del paesaggio ER, dopo aver aperto la propria pagina Facebook, ha avviato una serie di challenge per coinvolgere gli abitanti del territorio regionale in un racconto per immagini, raccolte in base a spunti sempre diversi. Dal lavoro ai colori, dai confini ai ricordi, per un collage di oltre 5.000 “scatti dal paesaggio”. L’iniziativa – di cui si è parlato anche nell’inserto “Vivi Bologna – Vivi Emilia-Romagna” del Corriere della Sera – continuerà nel 2021 anche sulla nuova pagina dell’Osservatorio.

Come a dire che social e web, per quanto possano sembrare a tratti incombenti, rappresentano a tutti gli effetti una risorsa. L’importante è saperla sfruttare. Possibilmente con un po’ di buon senso, e il supporto di specialisti della comunicazione digitale.

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