La decima edizione della rassegna, dedicata al tema delle disuguaglianze, ha fatto registrare un grande coinvolgimento degli attori locali nell’animazione di un cartellone che ha contato 260 eventi, oltre 10.000 presenze sul territorio metropolitano bolognese e più di 400 iniziative nell’intero contesto regionale.
Se l’obiettivo dichiarato era realizzare una manifestazione il più possibile diffusa e partecipata, al termine dei due mesi di eventi e iniziative, lo si può considerare pienamente raggiunto. Con oltre 10.000 presenze e 260 appuntamenti organizzati nell’area metropolitana bolognese, ai quali vanno sommati quelli in programma nelle altre province dell’Emilia-Romagna, per un totale superiore a quota 400, l’edizione 2023 del Festival della Cultura tecnica si è effettivamente caratterizzata per la capacità di essere aperta al contributo di molteplici attori locali.
Grazie al coinvolgimento degli ormai “consueti” e sempre più imprescindibili esponenti del mondo dell’istruzione, della formazione e dell’orientamento, tra cui scuole di ogni ordine e grado, enti e istituti; della variegata pletora di Comuni, Unioni di Comuni e Distretti, mai come quest’anno propositivi; e un numero sempre più ampio di associazioni, imprese e altri soggetti collettivi, il cartellone del Festival della Cultura tecnica 2023 si è configurato come un interessante esercizio di condivisione corale, animando per 60 giorni l’intero territorio con un confronto multiprospettico sul tema chiave delle disuguaglianze. Scelto dai promotori come filo conduttore per il 2023 – in continuità con un ciclo che dal 2020 porta a dedicare ogni singola edizione a uno specifico Obiettivo dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile – dal 16 ottobre al 14 dicembre, l’importante traguardo della riduzione delle disuguaglianze (Obiettivo 10) è stato oggetto di analisi e approfondimenti di varia natura.
Al tema è stato dedicato il ciclo tematico “Disuguaglianze: We Have A Dream…”, realizzato sotto la direzione scientifica dell’Istituzione Minguzzi della Città metropolitana di Bologna: 9 incontri, ognuno dei quali dedicato a una specifica forma di disuguaglianza, per un totale di circa 500 presenze e un elevato numero di visualizzazioni online, a conferma della qualità e dell’interesse della proposta.
Di marginalità e lotta agli stereotipi si è discusso a più riprese, e da molteplici angolature, dando grande attenzione al tema dei gap di genere, da sempre centrale nell’elaborazione programmatica del Festival. Per esempio, con la lectio magistralis sulla violenza contro le donne, tenuta dalla giudice e Consigliera della Corte di Cassazione, Paola Di Nicola Travaglini. O ancora, con l’organizzazione di 4 Cineforum tematici in vari territori della Città metropolitana. Il digital gender gap è stato al centro di un altro appuntamento ormai fisso del Festival, quali i Technoragazze days, organizzati in più di 50 istituti. E in stretta connessione con l’attualità, il 25 novembre, in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, si è svolta l’iniziativa “Dieci domande sulla violenza”, realizzata con il contributo di scuole, università e centri anti violenza, nell’ambito del Piano per l’Uguaglianza della Città metropolitana.
Tra i tanti appuntamenti di spicco, merita una menzione particolare la Fiera delle Idee, altro formato ormai “cult”, tornato a Palazzo Re Enzo dopo 3 anni di assenza a causa della pandemia. Una giornata ad alto tasso di partecipazione, con più di 1.500 persone intervenute, nel corso della quale le studentesse e gli studenti degli istituti professionali e tecnici e degli enti di formazione del sistema di istruzione e formazione professionale e delle Fondazioni ITS, hanno presentato le meraviglie applicative della cultura tecnica e scientifica alle compagne e ai compagni più giovani.
La risposta a questa e a numerose iniziative è stata particolarmente positiva, tanto con una nutrita presenza agli eventi, quanto sui canali digital e social del Festival, che anche quest’anno abbiamo avuto l’onore di gestire e coordinare in prima persona, nell’ambito di una più ampia collaborazione che ci ha permesso di curare tra l’altro le attività di ufficio stampa e di segreteria organizzativa.
Nei due mesi di svolgimento, sono state 16.000 le visite al sito web della rassegna, con un aumento del 35% rispetto all’edizione 2022. La crescita ha interessato contestualmente i social media, con il raggiungimento di oltre 60.000 utenti unici (+100% rispetto al 2022), mentre i contenuti pubblicati sugli account ufficiali hanno registrato 625.000 visualizzazioni (+ 25%). Più di 5.000 infine gli utenti attivi che hanno finora assistito agli eventi disponibili in streaming e on demand in un’apposita sezione del sito.